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L’ape, un insetto prezioso.

24/03/2013

L’ape, un insetto prezioso.

L’Ape è un insetto Imenottero, allevato in tutto il mondo per la produzione del miele e della cera. L’Apis mellifera Ligustica, specie italiana molto nota e apprezzata si presenta con una peculiare colorazione con toni giallo-arancio e fasce nere, una intensa peluria grigio-fulva, tre paia di zampe e due paia di ali che le consentono un volo rapido ma abbastanza rumoroso.

E’ un insetto dal sistema sensoriale decisamente sviluppato sul cui capo sono inseriti due grandi occhi composti e tre semplici, denominati ocelli. Importante la funzione tattile ed olfattiva svolta dalle antenne mentre l’apparato buccale è di tipo lambente, dotato di lingua sufficientemente lunga, necessaria per succhiare il nettare dei fiori.
Le femmine portano in dotazione un temibile pungiglione con il quale colpiscono ed iniettano il veleno nella preda, che non avrà scampo.

L’organizzazione sociale delle api è composta da tre tipi di individui: i maschi ( o anche fuchi), di aspetto tozzo e dalla vita non lunga. La loro “mission” è esclusivamente quella di fecondare la regina, non avendo la capacità di succhiare il nettare e raccogliere il polline; le operaie sono femmine sterili, costituiscono il gruppo più numeroso della colonia, di dimensione inferiore ai maschi eseguono tutti i lavori necessari al perfetto mantenimento dell’alveare e alla vita della colonia, ma anche alla produzione del miele e della cera.

Il cerchio si chiude con l’ape regina, l’unica femmina feconda, che per poter accogliere la grande quantità di uova, presenta un addome molto pronunciato. Non posandosi sui fiori, dispone di un apparato buccale alquanto ridotto. Qualche giorno dopo la nascita, la regina esce dall’alveare e si accoppia in volo, più volte, con i maschi per poi rientrare e dare avvio alla delicata fase della deposizione delle uova nei favi. Le uova fecondate origineranno femmine, quelle non fecondate invece svilupperanno solo insetti maschi.

Un importante quantità di miele viene naturalmente utilizzato dalle stesse api e poiche’ la fioritura potrebbe non essere sufficiente a garantire il giusto fabbisogno, nel momento in cui i nuovi individui sono divenuti adulti e numerosi, si puo’verificare il fenomeno cosiddetto della “sciamatura”, che puo’ determinare un ampliamento della colonia ( se lo sciame che abbandona l’apiario viene poi recuperato). Questa operazione è davvero complessa e occorre molta attenzione nell’effettuarla per non rischiare di perdere l’eventuale raccolto.

Letizia Passantino
 

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