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Into the Wild - Nelle terre selvagge: la storia vera di un viaggio straordinario.

17/07/2013

Into the Wild - Nelle terre selvagge: la storia vera di un viaggio straordinario.

A coloro i quali hanno desiderio di conoscere una storia vera ma nuova e soprattutto per chi resta affascinato dalla fotografia consigliamo di non lasciarsi sfuggire la visione di "Into the Wild - Nelle terre selvagge", nel quale sceneggiatura e scenografie si miscelano in modo perfetto per nararre la vicenda di Christopher McCandless, un giovane statunitense che nel 1990 intraprese un viaggio dal West Virginia che lo condusse fino in Alaska.

Il film del 2007 è stato scritto e diretto da Sean Penn, che ha tratto ispirazione dal romanzo "Nelle terre estreme" di Jon Krakauer. In 140 minuti di pellicola il film racconta del percorso intrapreso dal giovane McCandless, interpretato da un eccezionale Emile Hirsch, che, conquistata la laurea, decide di lasciare casa, famiglia e di donare i suoi risparmi. Vuole avere l'opportunità di vagabondare, con la nuova identità di Alexander Supertramp, lontano dalla routine di tutti i giorni, alla ricerca della vera felicità, desiderando una vita a totale contatto con la natura.

Il suo punto di partenza è il West Virginia. Da qui il protagonista intraprende un viaggio che non è solo fisico, ma rappresenta essenzialmente un percorso interiore; descritto come una rinascita il film è diviso in cinque capitoli che da "La mia nascita", "L'adolescenza", "La maturità" e "La famiglia" vogliono evidenziare una crescita del ragazzo fino a "La conquista della saggezza".

Le scene, che mostrano spaccati di natura affascinanti e maestosi, accompagnate dalle musiche dal fascino unico di Eddie Vedder, costituiscono più di una cornice all'intero film. Il racconto si sviluppa su due strade parallele: i flashback, che raccontano la vita anteriormente al viaggio intrapreso, e il percorso, durante il quale Chistopher incontra alcune persone a cui cambierà la vita, fino ad arrivare in Alaska dove troverà la morte, stremato dalla fame, avendo ingerito delle bacche risultate essere velenose.

Anche nel rappresentare la morte del giovane McCandless, Sean Penn dona allo spettatore delle scene molto suggestive che fanno conoscere la sua ultima dimora, il "Magic bus", abbandonato all'interno dei boschi dell'Alaska; scene che trovano il loro punto più elevato in un autoscatto del vero McCandless che si mostra nella sua interezza, sorridente e orgoglioso.

Un film da vedere, forse unico nel suo genere, trattandosi di una biografia drammatica che al contempo mostra un percorso di crescita interiore davvero esemplare.

Principia Brancaccio
 

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