E' sicuramente uno degli artisti più amati, in particolare dai napoletani che negli anni hanno potuto ammirare la sua immensa vena artistica. Cantante, attore di teatro, tv, parliamo di un artista a tutto tondo, Massimo Ranieri.

Dal 18 Dicembre fino all’ 8 Gennaio, torna a calcare le tavole del palcoscenico del Teatro Diana con uno spettacolo di varietà, in omaggio al grande Raffaele Viviani.

L’opera, che si divide in due atti, si sviluppa a bordo del piroscafo Duilio che, salpando da Napoli condusse nel 1929 Viviani e la sua compagnia di attori a Buenos Aires, per lo svolgimento di una Tournée in America.

Durante la prima parte dello spettacolo, il Direttore (Ranieri), prova con i suoi attori uno spettacolo destinato agli stessi passeggeri della nave, uomini decisi ad affrontare l’oceano nella speranza di un futuro migliore.

La compagnia è composta da un gruppo di artisti inesperti, tra i quali un acquaiolo, un venditore di cozze ed una prostituta che si dilettano in prove canore.

Nel secondo atto  si assiste alla "prima" dei suddetti artisti che mette in risalto le peculiarità di ogni singolo protagonista e si conclude allorquando si avvisterà l’equatore e la vista della tanto agognata nuova terra, sinonimo di sogni ed aspettative.

I canti interpretati dalla compagnia, rievocano tradizioni napoletane e sono correlati ai mestieri ambulanti, all’emigrazione, al lavoro. Tra i tanti ricordiamo: “O guappo ‘nnammurato”, “ O sapunariello”, “ Lavannare”.

Nonostante le argomentazioni trattate siano oltremodo impegnative e gli anni siano quelli caratterizzati da una forte crisi economica, non mancano la forza e l’ottimismo di chi come Viviani non si arrese mai. Un teatro vero, concreto dove la "strada", la casa, il popolo, diventano gli assoluti protagonisti delle sue rappresentazioni.

Non c’è quindi da meravigliarsi se Viviani resta fedele al linguaggio originario napoletano così come questo spettacolo. Ranieri, che sul palco interpreta Viviani riesce a pieno a riproporre il suo spirito bizzarro e camaleontico, ma oltre alla sua bravura, una menzione va rivolta all'imponente scenografia che rappresenta il piroscafo e si espande fino alla platea dove c' è l’orchestra che suona dal vivo.

Anna Vicario