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Il dialetto napoletano e la comunicazione..

26/07/2012

Il dialetto napoletano e la comunicazione..

Dal 2009 gli interventi inerenti all'utilizzo del dialetto nella lingua parlata hanno dato vita ad una vera e propria questione sulla lingua cosiddetta del popolo. Tra le proposte avanzate c'era l'insegnamento del dialetto nelle scuole, per far nascere negli alunni l'interesse e l'amore della propria cultura attraverso la lingua vernacolare. Il motivo? i giovani d'oggi non conoscerebbero più le proprie radici e, non utilizzando più il dialetto, lo manderebbero in "cantina".

In realtà i nuovi parlanti entrano in contatto ugualmente con il dialetto: è sufficiente alzare lo sguardo per le strade di Napoli: murales, scritte, dediche e slogan pubblicitari che senza alcuna difficoltà interpretativa raggiungono l'obiettivo comunicativo: trasmissionee comprensione del messaggio. Il dialetto non è morto, anzi assume oggi più vitalità di ieri. Chi passa dall'italiano alla lingua vernacolare, lo fa con e per scopi precisi.

Un'espressione dialettale, talvolta, resce a rendere "il senso" e ad essere più incisiva rispetto alla stessa frase espressa in lingua italiana. Cio' che ha reso unico il dialetto è la sua indipendenza dalla scuola, che avrebbe potuto porre freni all'ispirazione e alla genialità di poeti che hanno scritto la storia della letteratura napoletana. E quando la poesia è stata messa in musica, il dialetto napoletano ha oltrepassato i suoi confini e ha raggiunto mete lontane conquistando il pubblico. Si pensi al teatro di Eduardo De Filippo, al cinema di Massimo Troisi, che hanno raccontato la vita dei cittadini borghesi e del popolo. Il cambiamento genarazionale, la trasformazione della città nel tempo. Ed è incoraggiante se conoscere e parlare il dialetto dei genitori non è un ostacolo a poter far fronte a tutte le situazioni comunicative 

Giuliana Scamardella

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