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L’ALTRA NAPOLI, A SPASSO CON NARTEA TRA ANTROPOLOGIA E URBANISTICA

14/05/2014

L’ALTRA NAPOLI, A SPASSO CON NARTEA TRA ANTROPOLOGIA E URBANISTICA

Una caratteristica della città di Napoli è la coesistenza delle tracce di epoche e di stili diversi, che si avvicendano e si mescolano su più livelli, integrandosi come in un mosaico. Al di là dei luoghi da cartolina, dei monumenti più famosi, delle mete turistiche, dell'oleografia, c’è un’altra Napoli che viene spesso “celata” e merita di essere raccontata: domenica 18 maggio 2014, l’Associazione Culturale NarteA presenta due esclusive visite guidate teatralizzate che mostreranno “l’altro volto” della città, quello più celato nella quotidianità, toccando la storia antropologica e urbanistica di Napoli in modo del tutto originale.

Nell’ambito del terzo weekend di Maggio dei Monumenti 2014, con il patrocinio del Comune di Napoli, NarteA accompagnerà i visitatori in un passeggiata inusuale tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, tra storie e leggende attraverso “Racconti dal Risanamento” (partenza alle ore 10:30, incontro al Caffè Pomodorino di piazza Bovio) e “Facimmece ‘a croce: Napoli e suoi Altarini” (partenza alle ore 11:00, appuntamento a piazza Dante), due itinerari teatralizzati pensati per valorizzare quella parte della città che conserva nel suo “ventre” un passato importante e valevole. Per partecipare agli eventi è obbligatorio prenotarsi ai numeri 339.7020849 - 334.6227785. La quota di partecipazione per ogni visita guidata teatralizzata è di € 10,00 per gli adulti.

Domenica 18 maggio, alle ore 10:30, andrà in scena “Racconti dal Risanamento”: partendo da piazza Bovio, una nuova visita guidata teatralizzata firmata NarteA, organizzata in collaborazione con il Comitato per la tutela e salvaguardia di Piazza Bovio, mostrerà luoghi e storie legate allo "sventramento", quando fu posta la prima pietra del Risanamento a Napoli, all'ubicazione dell'antica fontana di Nettuno poi rimossa, fino alla costruzione della stazione della metropolitana dell'arte fermata Università. Riprendendo le parole di Benedetto Croce, “poco ritroveremo dell'antico aspetto, perché nuova è gran parte delle sue fabbriche”: non sempre bastano i racconti per ricordare la storia di una città, una parte è spesso oscurata o semplicemente sottovalutata. A volte, quella parte viene sperduta o surrogata da luoghi comuni, da giudizi superficiali, dalla superstizione: eppure il volto di Napoli è un mosaico raffinato, che è stato calpestato e alterato nel corso del tempo.

Donne e uomini illustri hanno attraversato i suoi vicoli e vicoletti, ammirato le antiche botteghe, esaltato l’ingegno e la maestranza di un monumento, di una piazza, di un edificio, di un popolo; e grazie al loro impegno queste strade conserveranno sempre il nome di quei mestieri e di quei mestieranti, gli stessi che hanno resistito quell'estate del 1884. Fondaci, vicoli e abitazioni furono degradati dall'epidemia di colera che trafisse la città: i vecchi quartieri di Vicaria, Porto, Pendino, Mercato furono deturpati e i napoletani decimati. Per la prima volta si pose la questione della riqualificazione, costringendo ad un più ampio obbiettivo di modernizzazione: bisognava “sventrare Napoli”. Per risanare quella ferita che aveva sfregiato il volto della città, si “pose quella prima pietra” che avrebbe dato vita ad una nuova fisionomia urbana. Ma nell'intento di portare vantaggio da quella speculazione, fu proprio Napoli a perdere una fetta del suo più antico passato.

Domenica 18 maggio, alle ore 11:00, partendo dalla più autentica espressione della devozione popolare, NarteA propone “Facimmece ‘a croce: Napoli e i suoi Altarini”: l’itinerario parte da piazza Dante, attraverserà le vie del centro storico di Napoli per conoscere l’anima antica della città e le sue edicole votive. In tutti i quartieri partenopei ci sono piccoli templi, semplici luoghi di culto, che cambiano col succedersi delle epoche. Passeggiando per Napoli, si possono contare un vasto numero di “altarini” che portano con se vicende di vicoli e d’antropologia: NarteA ha voluto ideare una visita guidata teatralizzata ad hoc per ritrovare queste radici, ancora resistenti.

Le edicole votive, in gergo “altarini”, si rivelano come una vera e propria caratteristica partenopea: questi “tempietti” sparsi per Napoli sono fondamentalmente simboli cari di culto. Questa visita vuole evidenziare come le edicole votive siano il segno di una tradizione e di usi ormai scomparsi, tracce di un passato storico, artistico, e religioso essenziale. Divenute ormai parti integranti del contesto urbano, che valorizza i vicoli della nostra città, questi altarini rappresentano il bisogno che il popolo napoletano ha sempre avuto di vedere e sentire una presenza superiore a cui chiedere aiuto e protezione.

Accade spesso che i primi a non conoscere la storia delle edicole votive siano proprio i napoletani: soffermandosi sulle rappresentazioni votive di Napoli, considerate un fenomeno religioso secondario con limitato valore architettonico e artistico, si vuole valorizzare e ripristinare il rapporto tra i cittadini napoletani e la loro città, nella storia antica e moderna. L’itinerario prevede un’escursione tra alcune delle edicole votive più nascoste nei vicoli e vicoletti di Napoli, una città che non smette mai di stupire e impressionare.

Fonte: Ufficio Stampa NarteA - Annacarla Tredici 333.9513421
 

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