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Film: X-Men: Giorni di un perduto passato

01/06/2014

Film: X-Men: Giorni di un perduto passato

“Il futuro è davvero già scritto?” Questa è la frase con la quale inizia il trailer del settimo capitolo di X-Men: "Giorni di un perduto passato", incentrato su sbalzi cronologici tra passato e futuro. Il regista è ancora una volta Bryan Singer, colui che ha dato avvio ai primi due capitoli della saga X-Men e X-Men 2, basandosi sul racconto degli omonimi fumetti.

La trama è essenzialmente fondata sui rapporti di convivenza tra il mondo umano e quello dei mutanti, esseri dotati di superpoteri ed in grado di superare i limiti che la natura ha invece imposto agli uomini. Non ci troviamo ai giorni nostri bensì in un futuro parallelo, nel quale la forza distruttrice di robot e macchine intelligenti, soprannominate le “sentinelle”, annienta chiunque sia in possesso di capacità sovrannaturali, compresi gli esseri umani che si muovono in loro aiuto.

La voglia di sopravvivere però emerge con forza e determinazione e spinge un ristretto gruppo di X-Men a sfruttare il potere di Kate Pryde, supereroina capace di trasportare indietro nel tempo le coscienze degli individui. Che dire? Allora esiste ancora una speranza e non tutto è perduto per i mutanti? Per l’impresa viene individuato Wolverine, storico eroe e maggiore rappresentante della saga, in possesso di artigli animaleschi estraibili dalle mani, ricoperti di un materiale quasi indistruttibile, denominato "adamantio".

Dunque, Wolverine torna indietro, all’epoca degli anni ’70: il suo obiettivo è trovare i maggiori mutanti del tempo, Magneto e il Professor X, al fine di convincerli ad abbandonare le ostilità e collaborare fattivamente per evitare l’uccisione dello scienziato Bolivar Trask da parte di Mystica, anch’essa una mutante in grado di assumere le sembianze di tutti. Soltanto salvando la vita allo scienziato, ci sarà la possibilità di evitare il futuro apocalittico presentato nelle prime scene.

La pellicola, nonostante l’ambientazione fantastica, induce ad una interessante riflessione: l’intolleranza nei confronti di chi è diverso. Il regista ha saputo ottimizzare alla perfezione l'idea cinematografica per veicolare l'importante messaggio anche alle nuove generazioni, al fine di rivestire la pellicola con un forte sfondo morale. In più, con grande sagacia, riesce ad mischiare bene le sue carte e approfitta dell’originalità dei fumetti per non cadere nella ripetizione dei capitoli precedenti.

Avvolti dalla passione, ci stiamo facendo trasportare da un fiume di parole e corriamo il rischio di svelarvi il finale. Quindi, a malincuore, ci fermiamo, riservandovi il piacere di assistere al film con la mente sgombra, non prima di avervi augurato una buona visione.  

Ilaria Licenziato

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