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SAN CARLO OPERA FESTIVAL: PIPPO DELBONO RILEGGE MADAMA BUTTERFLY

09/07/2014

SAN CARLO OPERA FESTIVAL: PIPPO DELBONO RILEGGE MADAMA BUTTERFLY

PRIMA ASSOLUTA 13/26 LUGLIO

Il grande repertorio italiano, il melodramma da esportazione, il balletto più popolare: una

stagione estiva ricca ed articolata quella del Teatro di San Carlo che vedrà il Massimo napoletano

adeguarsi agli standard internazionali con la prima edizione di un festival al cui centro emerge la

visionaria rilettura di Madama Butterfly firmata Pippo Delbono.

Per la prima volta, in ogni singolo week end del mese di luglio, si alterneranno ben tre spettacoli

diversi di Opera e balletto e, a ottobre, ancora un titolo d'opera.

Avvio del San Carlo Opera Festival sotto il segno del talento eversivo di Delbono, uno dei registi

più acclamati della scena contemporanea, che firma la doppietta di apertura Cavalleria rusticana

(in scena il 12 luglio, Premio Abbiati della scorsa stagione, allestimento commissionato dal lirico

napoletano) e un nuovo allestimento di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (13 luglio ore 18).

Sul podio per il titolo pucciniano Tito Ceccherini, da sempre incline al repertorio novecentesco,

mentre un altro coetaneo di successo, Jordi Bernàcer (applauditissimo alla guida di Coro e

Orchestra in Carmina Burana lo scorso anno), dirige il lavoro di Mascagni.

Con Cavalleria rusticana, - in scena il sabato 12, sabato 19, venerdì 25 luglio e sabato 2 agosto

sempre alle ore 21 - Delbono, ripropone la sua visione “dall'interno” del melodramma verista

e riconduce sulla scena anche alcuni dei suoi attori feticcio come Bobò. “L’atmosfera realistica

dell’opera è decontestualizzata dalla mia presenza in scena – spiega Delbono - una presenza

brechtiana o kantoriana, un segno di lucidità e sobrietà. Uno sguardo dall’interno che esalti le

inquietudini e le sfumature dell’animo narrate nella vicenda di Cavalleria. Preferisco lavorare sulle

persone e non sui personaggi e seguirli dall'interno della scena - prosegue Delbono - così anche

i cantanti possono rivelarsi degli attori di grande intensità e anima e cantare con il corpo anche

quando non cantano con la voce “.

Una prospettiva differente dunque, cui contribuisce la scenografia di Sergio Tramonti. “La scena

è una camera acustica prospettica, un impianto fisso in legno, intonato alle caratteristiche

planimetriche del teatro, – racconta Tramonti – in cui la dominante pittorica è una sorta di lacca

rosso cinabro bruciato dall'alto e dal basso da scolature e vampate di nero. Le sfumature del nero

esaltano la passionalità del rosso e come dicevano i pittori espressionisti (Munch su tutti...) lo

fanno cantare”. Impreziosiscono l'allestimento i costumi di Giusi Giustino e luci di Alessandro

Carletti. Di grande pregio il cast vocale composto da Anna Pirozzi - napoletana classe 1975

richiestissima dai più prestigiosi teatri al mondo- e Karina Flores nei panni di Santuzza, Rafal

Davila in quelli di Turiddu, Giovanna Lanza sarà Lucia, ad Angelo Veccia è affidato il ruolo di Alfio,

e ad Asude Karayavuz quello di Lola. Sul podio lo spagnolo Jordi Bernàcer, tra i più apprezzati

direttori d'Orchestra della sua generazione.

Cavalleria è considerata il manifesto del verismo musicale e valse a Pietro Mascagni la celebrità.

Melodramma in un unico atto su libretto di Targioni –Tozzetti e Menasci, tratto dall’ omonima

novella di Giovanni Verga, l'opera torna al San Carlo dopo l'allestimento del 2012 che aveva

appassionato pubblico e critica aggiudicandosi anche il prestigioso premio Abbiati per le

scenografie firmate Sergio Tramonti.

Titolo immortale che da sempre affascina gli spettatori di tutto il mondo Madama Butterfly

di Giacomo Puccini ritorna al San Carlo domenica 13 luglio alle ore 18 con la regia di Pippo

Delbono e sarà in scena fino al 26 luglio. Sul podio Tito Ceccherini alla guida di Coro e Orchestra

stabili. Ancora una volta Delbono metterà al centro del dramma il tema dell'abbandono e

della solitudine, centrale in tutta la sua poetica così come nell'opera di Puccini, e ancora una

volta lo farà a suo modo, rompendo il realismo e creando sulla scena prima di tutto uno spazio

mentale dentro il quale si muovono e agiscono i personaggi. <

che allestisco al San Carlo – afferma Delbono che ha esordito all'opera proprio al Massimo

napoletano nel 2012 con Cavalleria – ed è la terza della mia vita. Come sempre faccio quando mi

avvicino a questo genere artistico, tento di farmi assorbire totalmente dalla musica e di rendere

appunto musicale sulla scena ogni singolo gesto di ogni personaggio, silenzi inclusi, in modo da far

convergere il tutto verso un'unica, grande partitura. Anche qui metterò in scena Bobò col Kimono,

credo sia l'unico in grado di sventolare il ventaglio senza banalmente “fare la recita”. Il mio intento

infatti è trasgredire ma senza toccare l'opera di Puccini. Trasgredire non è modernizzare, ma

guardare questo dramma da un altro punto di vista >>. In linea con questo sguardo diverso, le

scenografie di Nicola Rubertelli che contribuiscono a creare una sensazione di astrazione, gli

splendidi costumi di Giusi Giustino e il sapiente disegno luci di Alessandro Carletti.

La candida Cio Cio San sarà interpretata dal soprano Raffaella Angeletti, accanto al tenore

Vincenzo Costanzo che vestirà i panni di Pinkerton. Nel cast figurano anche Anna Pennisi nel ruolo

di Suzuki, Marco Caria in quello di Sharpless, Andrea Giovannini (Goro), Abramo Rosalen (zio

Bonzo), Nino Mennella (Principe Yamadori), Alessandro Lerro (Commissario imperiale), Miriam

Artiaco (Kate Pinkerton) e Paolo Marzolo (Ufficiale del registro)

Alla guida di Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo (preparato quest’ultimo da Salvatore

Caputo), salirà sul podio Tito Ceccherini, concentrato ad esaltare le più suggestive frasi dell’opera

pucciniana con profonda espressività.

Scritta dopo il grande successo di Tosca, la tragedia giapponese in tre atti su libretto di Luigi Illica

e Giuseppe Giocosa, ebbe una composizione decisamente travagliata e la sua prima assoluta, il 17

febbraio 1904 alla Scala di Milano, fu uno dei più clamorosi insuccessi della storia dell’opera: «con

animo triste ma forte ti dico che fu un vero linciaggio. Non ascoltarono una nota quei cannibali.

Che orrenda orgia di forsennati, briachi d’odio. Ma la mia Butterfly rimane qual è: l’opera più

sentita e suggestiva ch’io abbia mai concepito. E avrò la rivincita, vedrai, se la darò in un ambiente

meno vasto e meno saturo d’odi e di passioni», così scriveva Puccini all’amico Camillo Bondi e

così fu, l'eroina pucciniana divenne una delle più amate e affascinanti protagoniste della storia

dell'opera.

Il San Carlo Opera Festival prosegue con la sempre sicura musica di Mikis Theodorakis per Zorba

il Greco(in programma dal 18 luglio al 1 agosto), coreografia griffata made in New York del “figlio

d'arte” Lorca Massine. Schierati per il Festival tutti i comparti artistici del Teatro di San Carlo:

Coro, Orchestra e Corpo di Ballo. Chiude la rassegna, in ottobre, Elisir d'amore di Donizetti. Sul

podio Giuseppe Finzi, regia di Riccardo Canessa, altro regista apprezzato in Italia e all'estero, già

applaudito interprete di riletture di successo del titolo donizettiano.

Biglietti a partire da 20 euro

per info: 0817972331 – 412 biglietteria@teatrosancarlo.it

La Redazione
 

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