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24/10/2014
Napoli: è notte fonda. Restare compatti e reagire, la stagione è lunga
È di nuovo mezzanotte in casa Napoli dopo la prima sconfitta in Europa League contro gli svizzeri dello Young Boys, squadra fisica ma nettamente inferiore sul piano tecnico ai partenopei. Nonostante ciò gli svizzeri hanno preparato molto bene il match, risultando poi avvantaggiati dalla deludente prestazione degli azzurri.
Tuttavia non è la sconfitta che preoccupa ma il modo con il quale è maturata. Sono emersi ancora una volta i ben noti difetti in fase difensiva. La staticità dei centrali ha consentito ad Hoarau di toccare per ben tre volte il pallone all'altezza del dischetto del calcio di rigore e di insaccare Rafael con estrema facilità e non è la prima volta che il Napoli subisce una rete del genere.
Anche il raddoppio svizzero ad opera di Bertone poteva essere evitato. I difensori azzurri si sono fatti infilare con estrema facilità e l'attaccante svizzero si è trovato tutto solo davanti a Rafael, insaccando senza difficoltà.
Altra nota dolente è il reparto offensivo. Poca profondità, con Duvan, volenteroso ma spesso isolato o costretto a ripiegare per "accorciare" sul centrocampista. Complice un giro palla lento e orizzontale, gli azzurri, tranne con Mertens in una circostanza, non hanno mai impensierito il portiere avversario. Un possesso palla sterile, senza incisività e senza mai puntare l'avversario, neanche centralmente. In certe circostanze, occorre anche "rischiare" una giocata, per tentarle tutte. Anche dalla distanza, rarissime le conclusioni, comunque sbilenche.
Dispiace sottolinearlo, ma ancora una volta Michu ha dimostrato di non essere pronto dal punto di vista atletico. Spaesato, inconcludente, non è riuscito a fungere da raccordo tra centrocampo ed attacco e, come detto poc'anzi, a supportare Duvan, solo nella morsa, neanche tanto stretta della difesa svizzera.
Un Napoli abulico, involuto nella sua organizzione di gioco. A poco è servito l'ingresso di Higuain nel finale, cosi come Hansik e Callejon, subentrati nella ripresa, non sono riusciti ad incidere.
Difficile dopo una prova cosi scialba evidenziare anche un solo aspetto positivo. Il momento è difficile, la squadra alterna cose buone ad altre meno ma, quello che preoccupa è la mancata capacità di reagire e la facilità con la quale gli avversari riescono a rendersi pericolosi.
Toccherà a Benitez guidare il gruppo fuori da queste sabbie mobili, nel più breve tempo possibile. C'e' una stagione intera per recuperare, ma occorre una sterzata netta e decisa.
Fabrizio Rossi