Non è sempre facile realizzare i propri sogni, soprattutto quando è coinvolta anche la nostra carriera. Talvolta è quindi necessario scendere ad un compromesso e mettere da parte perfino se stessi, pur di raggiungere i traguardi desiderati.

Sulla scia di questa riflessione, quest’oggi vi proponiamo la recensione di una nuova commedia italiana: “Scusate se esisto!”, interpretata dalla coppia Cortellesi/Bova. Siamo a Londra, città nella quale Serena, giovane e talentuosa architetto che, in virtù della sua dedizione al lavoro, è riuscita ad ottenere un lavoro prestigioso.

Purtroppo i successi professionali non sono sufficienti a colmare il vuoto derivante dalla nostalgia di casa e così la donna decide di tornare nella sua terra d’origine, l’Italia. Qui, si troverà a fare i conti con una situazione lavorativa a dir poco catastrofica: nonostante il suo curriculum e l’esperienza all’estero, Serena non trova nessun impiego ed è costretta ad arrangiarsi in ogni modo per arrivare a fine mese.

Gestisce il suo tempo facendo tre lavori diversi (arredatrice, designer di cappelle e cameriera), rimpiangendo l’Inghilterra e il suo vecchio lavoro. Ma la sua esistenza ben presto è destinata a cambiare: una sera, infatti, conosce Francesco, uomo affascinante e ristoratore omosessuale con una lunga e complicata vita sentimentale alle spalle.

E' il momento della svolta. Serena, nella zona della periferia, scoprirà l’esistenza di un complesso urbano in stato di abbandono ed il relativo bando lanciato dal Comune per la sua riqualificazione. Un’opportunità o una nuova illusione? La protagonista, incitata dal suo nuovo amico, lavorerà notte e giorno ad un progetto avveniristico per vincere il bando ed occuparsi del complesso. Tuttavia, a causa dei pregiudizi, ancora diffusi, in merito al sesso femminile, Serena elaborerà un piano, fingendosi un uomo, utilizzando il cognome di Francesco.

E così, tra i due personaggi nascerà un rapporto intenso, fatto di sorrisi e di segreti, per aiutarsi nelle difficoltà tipiche del mondo lavorativo. La pellicola ha un’impostazione piuttosto leggera e veloce, sebbene allo stesso tempo, siano esposti due temi di grande attualità: l’emarginazione della donna, e l’omosessualità.

La visione finale presenta l’Italia come un paese ancora indietro rispetto ad alcune tematiche e dove non ci sono grandi sbocchi professionali. Ciò nonostante, non manca un barlume di speranza, ben esternato dalla briosità dei due attori, che con la loro ironia alleggeriscono la vicenda, dimostrando che, qualche volta, gli sforzi possono essere premiati.

Dunque, non bisogna demoralizzarsi, perché non tutto è perduto: ogni onda infatti ha uno scoglio da dover superare ed anche noi dobbiamo dimostrare le nostre abilità con impegno e dedizione, affinché un giorno possiamo raccoglierne i frutti.  

Ilaria Licenziato