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Film: Big Eyes, gli occhi sono lo specchio dell’anima?

14/01/2015

Film: Big Eyes, gli occhi sono lo specchio dell’anima?

Il filosofo Platone diceva che gli occhi sono lo specchio dell’anima e ancora oggi questa affermazione è assolutamente reale e concreta. La vista, infatti, è un elemento determinante per contemplare tutto quanto ci circonda, ma riveste anche una funzione “sentimentale”, in quanto ci permette di comprendere lo stato d’animo del nostro interlocutore. D’altronde, il tema degli occhi e dello sguardo ha sempre ottenuto grande riscontro nel mondo delle arti, anche grazie di alcuni capolavori cinematografici.

Oggi desideriamo intrattenervi con la recensione del film “Big Eyes”, pellicola biografica che narra la vita della pittrice americana Margaret Keane. Siamo negli anni ’50 e Margaret, insieme alla figlia Jane, si è appena insediata a San Francisco, dopo essersi allontanata dal primo marito. La nuova città è davvero stimolante per chi è appassionato d’arte, anche se le opportunità di lavoro in questo campo sono estremamente rare. A tal proposito, la nostra protagonista, consapevole delle difficoltà, decide di realizzare per strada i suoi ritratti, che diventano ben presto momento di grande attrattiva per i passanti.

I suoi quadri hanno come soggetto d’interesse per lo più figure femminili in tenera età, con gli occhi di dimensioni sproporzionate rispetto al resto del viso. Dipingendo in strada, la donna incontrerà Walter, il futuro secondo marito ed agente immobiliare con la passione per la pittura.

In breve tempo, si passa dalla conoscenza al matrimonio. Walter pero’ nasconde qualcosa. Dopo aver aiutato la moglie ad esporre le sue opere in una galleria d’arte, inizia ad architettare un piano per appropriarsi di tutta la sua fortuna. Avendo notato che i quadri di Margaret sono firmati con il cognome acquisito in seguito al matrimonio, si fa passare per il vero autore delle creazioni, concludendo affari importanti ed acquisendo, nel contempo, grande prestigio.

Margaret pero’ comincia ad insospettirsi e resta profondamente delusa dal suo comportamento. In un primo momento decide di accettare passivamente la situazione, pur di garantire per se stessa e per la figlia Jane un futuro economicamente stabile, ma poi, spinta dall’orgoglio, si ribellerà all’egoismo del marito, rivendicando legalmente la paternità dei suoi dipinti. Sarà costretta a mostrare il suo talento, realizzando un quadro in meno di un’ora. Dunque se siete convinti che qualcuno vi stia nascondendo qualcosa, fate attenzione ai suoi occhi: uno sguardo mancato o un battito di ciglia, potrà rivelarvi di più di molte parole pronunciate al vento. Alla prossima.

Ilaria Licenziato
 

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