InfoNapoli24

#
 

Notizie » Cultura » Arte e Teatro

Napoli, il centro storico: Santa Chiara e il Gesù Nuovo.

22/02/2015

Napoli, il centro storico: Santa Chiara e il Gesù Nuovo.

Napoli e il suo golfo sono da sempre noti al mondo per l’immenso, incommensurabile patrimonio artistico – culturale. Con l’obiettivo di conoscere, un passo alla volta, tali bellezze, oggi vi forniremo qualche breve cenno su due famose chiese, site nell’antico centro della città: S. Chiara ed il Gesù Nuovo.

La chiesa del Gesù, dalla quale prende il nome la piazza, sorse originariamente quale dimora dei Sanseverino, signori di Salerno, per poi essere riutilizzata dai monaci Gesuiti. Il portale, in stile barocco, è caratterizzato da colonne con raffigurazioni di angeli, mentre, nella parte alta, c’e’ lo stemma “HIS”, abbreviazione di “Iesous” e sigla dei Gesuiti.

Non appena varchiamo la soglia, restiamo immediatamente abbagliati dal bellissimo pavimento in marmi policromi, non più freschissimo, atteso che nel corso della prima guerra mondiale, la chiesa venne adibita a deposito di grano, dove entravano anche i carri. Quasi tutti i più importanti scultori e pittori attivi nel periodo ricompreso tra il XVI – XIX secolo hanno lasciato una loro traccia nel sontuoso rivestimento interno, in cui vengono celebrati volti di santi e sacerdoti. Nel 1639, un incendio devastò una zona della chiesa e le fiamme distrussero alcuni quadri che si trovavano proprio nei pressi dell’altare.

Se diamo uno sguardo alle cappelle, degno di menzione è il cappellone di S. Ignazio de Loyola, fondatore della compagnia di Gesù che contiene tante reliquie conservate dall’ordine. La nostra passeggiata per la città prosegue e stavolta ci rechiamo in visita alla Chiesa di Santa Chiara, uno dei monumenti più famosi di Napoli, costruito per volere dei coniugi e sovrani Roberto d’Angiò e la moglie Sancia.

La chiesa, dopo il bombardamento del 1943, venne in parte distrutta e privata di molte sue ricchezze. Perciò all’interno, è possibile individuare tre epoche dal punto di vista artistico: la fase medioevale originaria, la barocca ed il restauro post-bellico con il quale si è provato a riprendere lo stile originale. All’interno, la decorazione è unitaria e semplice, come richiesto da una chiesa francescana e le opere d’arte sono quasi tutte risalenti ai secoli XIV – XV.

Tra tutte emergono le tombe reali: dietro l’altare maggiore è posto il Monumento sepolcrale di Roberto d’Angiò che, per dimensioni, è il più grande monumento funebre del medioevo italiano, al cui vertice ci sono statuette raffiguranti le virtù ed un’epigrafe latina del Petrarca.

“The last but not the least”, che tradotto in italiano vuol dire da ultimo, ma non per importanza, ricordiamo il Chiostro delle Clarisse, il cui accesso avviene attraverso il cortile e ricoperto da più di 30000 maioliche colorate, ovvero ceramiche a vernice, su cui si ammirano paesaggi e scene di vita quotidiana. Vi aspettiamo per la nostra prossima visita e, nel frattempo, buona lettura.

Ilaria Licenziato
 

twitter