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19/03/2015
Dinamo Mosca – Napoli 0-0: gestione e approccio ok, gli azzurri ai quarti.
Mentalità, concentrazione e solidità. Il Napoli ha cancellato la grigia sconfitta del Bentegodi ed ha espugnato la Khimki Arena di Mosca nello scontro contro una mediocre Dinamo, mai parsa in grado di mettere a repentaglio il passaggio ai quarti degli azzurri malgrado i vani tentativi di portarsi più volte in vantaggio.
Gli uomini di Benitez infatti hanno controllato e gestito per gran parte della partita. All'inizio, non sono mancate le occasioni: ci hanno provato Maggio, Mertens e Callejon. Ma prima il mancato appuntamento con il colpo di testa (Maggio), la traversa e il palo (Mertens e Callejon) poi hanno detto di “no” ai partenopei. Gli azzurri ci hanno provato a più riprese anche con Gabbiadini, che ha sciupato un ottimo contropiede, e con i continui movimenti di un dinamico Higuain.
Le azioni più pericolose sono giunte, come al solito, sui versanti esterni, dove il folletto belga si è dimostrato ancora una volta essere il migliore dei suoi ed incontenibile ogni qual volta la palla ha accarezzato i suoi piedi. Dribbling rapidi, repentini cambi di direzione e movenze fulminee hanno reso possibile lo sfondamento soprattutto sull'out di sinistra.
Buttner è stato messo fuori gioco proprio per questo motivo ed anche per la presenza di un arcigno Ghoulam, bravo nella fattispecie a coprire e ad impedire le discese di quest'ultimo e del più avanzato Dzsudzsak.
Un po' più fioca la gara di Callejon sulla fascia opposta: lo spagnolo si è divorato un gol pesantissimo all'inizio della prima frazione di gioco ed un altro meno eclatante verso la fine della seconda. Non sono mancati i consueti movimenti ed una discreta lettura della partita; ma è doveroso attendersi molto di più dall'ex Real Madrid, da troppo tempo la copia sbiadita del grande giocatore ammirato la scorsa stagione.
Match sufficiente, invece, per un Gabbiadini schierato nell'insolita posizione di trequartista - seconda punta alla spalle del Pipita. Sono mancati il gol ed un pizzico di lucidità, ma la voglia di fare c'è e si vede. Inoltre, questa nuova collocazione tattica potrebbe mettere in risalto le propensioni prettamente offensive dell'ex Sampdoria e fondersi con le caratteristiche intriseche di bomber di Higuain.
Nel secondo tempo, il team partenopeo ha per lo più gestito l'andamento della contesa: lo hanno dimostrato l'abbassamento del baricentro ed i cambi scelti da Benitez. Sono entrati de Guzman, Hamsik e Zuniga in luogo (rispettivamente) di Mertens, Gabbiadini e Higuain; scelte dettate dalla voglia di controllare il pallone e, probabilmente, dalla necessità di far rifiatare gli uomini migliori in vista del prossimo impegno contro l'Atalanta. In tal senso, i neo entrati hanno seguito a dovere le disposizioni del tecnico spagnolo: l'olandese ex Swansea e il rientrante colombiano hanno conferito tecnica e lucidità ad un reparto precedentemente votato per di più all'attacco degli spazi e alle incursioni in profondità.
Hamsik ha svolto abilmente il ruolo di raccordo centrale tra mediana e trequarti al pari del duo Jorginho-Lopez che non hanno sofferto le folate di Vainqueur e Valbuena nel corso del secondo tempo. Va dato merito, dunque, agli azzurri di aver ritrovato concentrazione ed il giusto approccio alla gara a pochi giorni di distanza dal sonoro tonfo veronese. Il Napoli ha nuovamente palesato le sue migliori attitudini europee nel momento della verità in una partita, tra l'altro, per niente scontata.
I quarti di finale sono finalmente diventati realtà e questo significa che il club napoletano è ancora in lotta su tutti i fronti stagionali, bisognerà riconfermare almeno lo stessa prestazione contro i nerazzurri di mister Reja nel prossimo turno di campionato per riprendere ad essere grandi anche entro i confini nazionali.
Alessandro Alberto Di Porzio