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15/04/2015
Napoli: il destino europeo dipende dai big della squadra. Con il Wolsfburg gara durissima.
Una luce nella nebbia, i tre punti conquistati al San Paolo. Mancavano dalla vittoria –netta, eppur sofferta- contro il coriaceo Sassuolo. Le note più liete, nel soleggiato pomeriggio di domenica, oltre alla conferma che Lorenzo Insigne è un giocatore del tutto recuperato, e più ancora del sorpasso in classifica (proprio ai danni dei viola e della Samp), sono certamente il ritorno al gol di Callejon e la prestazione offerta da tutta la squadra.
Gli azzurri non hanno mai prestato il fianco al gioco avversario, spegnendolo sul nascere, grazie a una prestazione macroscopica di Gargano e pure al ritrovato dinamismo di David Lopez. Rafa Benitez, come le cronache e le statistiche suggerivano, non ha cambiato neanche stavolta il suo schieramento base. C’è da star sicuri che non lo farà, di qui alla fine della stagione. Se avrà avuto ragione, all’ultimo atto di questa dura annata, ce lo dirà il campo.
Già, il campo. E’ fuor di dubbio che il Napoli, per caratteristiche di gioco e idea tattica, trova proprio in squadre aperte e propositive l’avversario migliore da affrontare. E, considerate le due sfide di quest’anno contro la Viola, possiamo affermare che la Fiorentina di Montella è stata la squadra contro la quale meglio si è espresso il team azzurro. L’avversario giusto al momento giusto, si potrebbe dire, vista anche la non lucidissima prestazione offerta al San Paolo dai toscani.
I meriti del Napoli, però, ci sono stati eccome, soprattutto sul piano caratteriale, data la settimana non propriamente serena vissuta dal tecnico e dai calciatori. Un altro passo falso avrebbe arroventato ancora di più il clima di un ambiente già in fermento. Gli azzurri, invece, sono sembrati da subito padroni della partita e il risultato avrebbe addirittura potuto essere più rotondo, al fischio finale dell’arbitro.
Si attendevano, insomma, segni chiari di una reazione d’orgoglio degli uomini di Benitez -in ritiro dalla sera di mercoledì scorso- e questi si sono indubbiamente visti, proprio contro un avversario di tutto rispetto come la Fiorentina.
Certo, i limiti della rosa (in particolare la strutturale scarsa propositività della linea di centrocampo) son tutti là, a ricordarci che la strada per tentare l’ennesima rimonta in campionato resta lunga e tortuosa, ma siamo alla vigilia del ritorno in campo per una sfida europea. Ed è proprio in campo continentale che da sempre l’idea di gioco di Benitez trova le migliori affermazioni. Nelle competizioni UEFA, si sa, i tatticismi non sono mai così esasperati come nel Bel Paese, e questo non può che giovare alla causa azzurra.
La gara in programma domani sera a Wolfsburg è di quelle davvero decisive. La squadra tedesca è molto dotata fisicamente e tecnicamente, e, non a caso sta disputando un campionato da record in Bundesliga. Avversario durissimo, dunque, da affrontare nella “tana del lupo” col coltello tra i denti. L’unica via per uscirne con un risultato positivo sarà restare corti, affrontarli palla a terra e tenersi pronti a sfruttare ogni spiraglio concesso, per ripartire in verticale e cercare di segnare almeno una rete.
Di uomini capaci di far questo il Napoli ne ha in abbondanza, e chissà che, con un Insigne in più nel motore, gli Azzurri non riescano a stupire ancora. Ma ci vorrà soprattutto il contributo degli uomini trainanti, quelli che proprio nei momenti di maggior difficoltà sanno caricarsi sulle spalle la responsabilità di mettere in campo tutto quello che hanno e di trascinare i compagni.
Carmine Ciniglia