Per tutti, giocare e' uno “sfizio” e se la vincita arriva ha un sapore speciale.
Attualmente, il desiderio di vincere non è cambiato: lo sono le diverse modalità per sfidare la fortuna, anche con l’avvento di internet.
Così, tra vecchie e nuove formule on line, una notevole quantità di denaro viene spesa quasi quotidianamente, a volte anche anche al di sopra delle proprie possibilità.
Sono tantissimi i miliardi che vengono spesi per il gioco; diventano sempre più numerosi i “giocatori”: giovani, pensionati, adulti, tutti rincorrono la fortuna , vuoi per arrotondare, vuoi per far quadrare i conti, vuoi per un costo della vita sempre più caro, vuoi perché desideri regalarti qualcosa; tra chi gioca non sempre c’è colui che si accorge di doversi fermare: c’è chi non si controlla e, giocando sempre più spesso, rischia di trovarsi in serie difficoltà, ben più gravi delle stesse che, in taluni casi, inducono tanti a farlo.
Purtroppo, dal divertimento si passa facilmente ad una mania che crea anche dipendenza e, a causa del gioco, sovente si legge di casi particolari di persone costrette a vendere beni o ricorrere a prestiti per debiti elevati.
Forse, la crisi economica in questi ultimi tempi avrà aggravato questo “fenomeno”? Difficile capirlo. Certo è che, per molti, giocare diventa una vera “sfida” fin quando non si vince. E più non si vince più si gioca.
Chi sorride perché magari per la prima volta vince un ambo da pochi euro si contrappone a chi invece si ritrova nuovamente ad aver perso tanto, molto, irreparabilmente.
Non c’è niente di male a tentare la fortuna, l’importante è di avere sempre la giusta misura.
La “dea bendata” non sempre bacia e non sempre è generosa: perdere non fa mai bene a nessuno ma, se giocare di meno forse diminuirà le possibilità della buona sorte, di sicuro avremo guadagnato contro la tentazione di puntare nuovamente su una nuova illusione.

Claudio d’Orlando