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 Napoli - Brugge 5 - 0. Brillano le stelle azzurre tra novità tattiche ed antiche certezze.

17/09/2015

Napoli - Brugge 5 - 0. Brillano le stelle azzurre tra novità tattiche ed antiche certezze.

Il Napoli conquista la prima vittoria al debutto europeo dell'era Sarri, tramortendo con un perentorio 5-0 i belgi del Club Brugge. Un trionfo maturato nel segno del bel gioco, dell'applicazione con qualche novità sul fronte tattico.

Sarri, infatti, dispone i suoi con un coraggioso quanto innovativo 4-3-3 (per il quale aveva già manifestato interesse alla conferenza stampa della vigilia): Reina è confermatissimo tra i pali, così come Albiol nonostante il periodo "no", affiancato da Koulibaly, mentre Ghoulam e Hysaj vengono schierati sulle fasce di propria competenza; Jorginho prende il posto di Valdifiori in cabina di regia, Hamsik a sinistra e David Lopez a destra completano il pacchetto mediano. In attacco, Higuain è affiancato da Callejon e Mertens.

Il nuovo schieramento tattico dà subito i suoi frutti e soprattutto la presenza al centro del campo dell'italo-brasiliano, molto più dinamico e attivo del compagno ex Empoli. La manovra è fluida e veloce, la maggior parte dei palloni vengono smistati proprio dal playmaker azzurro-carioca, come nel caso della prima e della terza rete messe a segno dagli azzurri: nel primo vantaggio, Jorginho apre sul versante destro per Callejon, il quale stoppa e lascia partire un tiro-cross dalla traiettoria improbabile che beffa Bolat; nel 3-0, scucchiaia da calcio piazzato uno splendido assist, che viene scaraventato in porta con una girata al volo da parte di Mertens.

Ma sono tutti i meccanismi a sembrare molto più rapidi rispetto alle tre precedenti uscite, complice anche la poca "propensione" agli esperimenti del tecnico tosco-napoletano. Hysaj e Ghoulam sono ordinati sui rispettivi versanti, Hamsik è a suo agio nelle vesti di mezz'ala con la possibilità di scaricare sugli esterni e liberarsi della sfera. Ma non solo, Mertens e Callejon si sentono come due delfini in mare aperto, liberi di giostrare e aggredire gli spazi secondo le loro migliori caratteristiche: l'uno salta gli avversari come birilli, l'altro si incunea tra le maglie della difesa belga.

In difesa Koulibaly è sempre in anticipo e puntuale nelle chiusure sul suo diretto marcatore. David Lopez l'unico in penombra nella prima frazione di gioco, ma in crescita nella ripresa - pregevole la chiusura su Izquierdo, lanciato a rete, al 66' - mentre Higuain non si sblocca solo per colpa del palo: non è ancora al top il Pipita, ma in costante crescita

Bene (e naturali) anche i cambi del tecnico: Allan per Hamsik; Insigne per Mertens e Gabbiadini per il "numero nove" albiceleste. Superlativa la prova di Reina, con le mani e con i piedi. Insomma, una serata perfetta ed inaspettata per il Napoli in termini di gioco, atteggiamento ed approccio generale.

Sarri ha messo da parte gli esperimenti per lasciare spazio alle certezze, alcune risapute ed altre giunte all'ultimo minuto: come l'utilizzo del 4-3-3, molto più congeniale e "vicino" a questo gruppo di giocatori, e l'inserimento dell'ex Genk vicino al più compassato Albiol.

Dunque, i primi tre punti della nuova stagione sono arrivati dalla competizione, la cui eliminazione nella scorsa annata rappresentò il colpo di grazia di un periodo scuro. Adesso gli azzurri saranno chiamati a ripetere lo stesso match contro la Lazio domenica sera, nel posticipo della quarta giornata. Perché, forse, la contesa contro gli uomini si Preud'homme rappresenta la "rondine che non fa primavera", ma può essere allo stesso tempo un trampolino di lancio da sfruttare al meglio.  

Alessandro Alberto Di Porzio

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