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05/01/2012
Anche Cesare lo de...gusto' !
Ci siamo mai domandati perché le nostre terre , antichi tempi or sono, furono le dimore preferite dei più illustri aristocratici romani ?!
Terre incantevoli ed incantate dove Cesare, Agrippina, Nerone, ed altri ancora conobbero i colori della nostra Campania…il verde di immensi e profumati giardini, il giallo del più bel caldo sole del mondo, l’azzurro di un cielo che ispirava poeti e cantori, ed il rosso... sì..il rosso del vino tra i più apprezzati palati .
Una leggenda vuole che in occasione di una cena, durante un banchetto romano tra uno stuzzichino ed un morso di cinghiale, Cesare comodamente sdraiato sul suo lustrato divano , rosso vivace, chiese ad una schiava di versar del vino nel suo calice dorato ! Fu allora che al primo sorso, come non mai avvenuto durante le cene , egli si alzò strappando dalle mani dell’ancella l’anfora di vino e la bevve tutta !
Il mistero fu così svelato :
era Per’e palumm (la tradizione vuole che prenda il nome dal colore del graspo <grappolo> nella sua maturazione, uguale a quello della zampa del colombo) dei nostri Campi Flegrei.
Il vino di terra campana, che si può lasciar bere con un prelibato piatto di ottime paste e ancor più accompagnando un buon arrosto, ha le sue caratteristiche nel colore rosso rubino, odore intenso, sapori di ciliegia .
Piacque a Cesare, piace a noi (de gustibus non est disputandum) …e se buon vino fa buon sangue.. alla vostra salute !!
Claudio d'Orlando