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01/05/2012
Festa del Lavoro La battaglia più importante dei lavoratori
"Lavoratori - si legge in un volantino diffuso a Napoli il 20 aprile 1890 - ricordatevi il 1 maggio di far festa.
In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora. Viva la rivoluzione sociale! Viva l'Internazionale!".
All’origine dei festeggiamenti c'è il grande movimento di lotta che negli anni ‘80 del XIX secolo che ha mobilitato milioni di lavoratori in America ed in Europa per la conquista delle otto ore lavorative, e non solo. Il 3 maggio i lavoratori in sciopero della città andarono davanti all’ingresso di una fabbrica di macchine agricole, la McCormick. E’ la drammatica rivolta di Haymarket.
Qui la polizia sparò ai manifestanti, uccidendone due, per protestare contro la violenza delle forze dell’ordine, intervennero gli anarchici che organizzarono una manifestazione nell’Haymarket Square. L’anno successivo, l’11 novembre 1887, a Chicago, quattro operai, quattro organizzatori sindacali e quattro anarchici vennero impiccati per aver manifestato l’anno precedente.
Fu il presidente Grover Cleveland, che decise che la Festa del 1 Maggio poteva essere utile per commemorare le vittime di questa tragica vicenda.
In Europa furono i delegati socialisti della Seconda Internazionale di Parigi del 1889 a decretare l’ufficialità della data del 1 Maggio. E in Italia furono gli abitanti di Livorno che vennero a sapere dell’assassinio dei manifestanti di Chicago e assalirono la Questura, dove si era nascosto il Console degli Usa.
La Festa del 1 Maggio venne eliminata poi nel Ventennio fascista e poi riportata in vita alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Oggi, dopo oltre un secolo, la festa del Primo Maggio si presenta come un’occasione per ribadire la centralità del lavoro nella vita della democrazia.
Sabrina De Luca