Lunedì…ancora 10 minuti, … magari 30…. Ma sì ..arrivo un po’ più tardi in ufficio, dirò che ho trovato il solito traffico , semafori rossi , magari una ruota bucata !! Mi rigiro e mi riaddormento ancora un po’ ….

In stazione attendendo la quotidiana corsa serale  che mi riporta a casa dopo la giornata di lavoro , ricevo un sms che mi informa “ Gent.le Sig. Rossi, dopo eccellenti anni di apprezzata collaborazione e brillanti successi raggiunti, dobbiamo comunicarLe che l’azienda è in grave disagio organizzativo, bla bla… , ancora bla bla bla…,per cui con sommo dispiacere Le comunichiamo che oggi è stato il Suo ultimo giorno di lavoro.  Saluti.L’amministratore “ !!!!!!!!!!!!

La crisi del lavoro stà mettendo in ginocchio l’Europa ed il Mondo interi; ai tavoli dei più esperti si tenta di trovare le soluzioni più adeguate. Il rischio occupazionale è allarmante : mobilità, esuberi, cassa integrazione,aziende in affanno, economia in crisi, teoremi di facili licenziamenti…

Non accorgendomene, si avvicina a me un tale , barba folta e sguardo vivace, che si presenta  “ Bonjour, je sui Monsieur Gaston “ . Lo guardo bene, non mi ricorda nessuno..  E così, tra una parola e l’altra, mi racconta di essere un clochard , mi racconta la sua storia  di persone e luoghi conosciuti, di paure superate, di fame combattuta e vinta , di vittorie ( da lui imparo che anche Picasso trascorse parte della sua vita come clochard , prima di divenire il grande Pablo ) !

SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAA .. mi urlano  d’assalto con toni militari !

Stavo sognando ! Mi preparo di corsa e fuggo mentre ancora mi infilo le scarpe in auto pronto per arrivare in ufficio …..

Martedì…. ore 7 e sono già in strada : il percorso per l’ufficio mi impone una deviazione …Mi soffermo a guardare, a scovare,  … Ho con me qualcosa, un pasto, qualche moneta , un cappotto in più…ecco..non conosco chi è ..ma è ogni giorno là alla stazione , disteso sul suo tappeto di cartone.. pronto per un altro giorno freddo, che forse non sarà generoso per lui…

Lascio tutto a terra, vado via, in un mondo  oggi precario che fa sentir vagabondo anche me 

 

Claudio d'Orlando