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Napoli, Villa Pignatelli

08/05/2012

Napoli, Villa Pignatelli

Sulla riviera di Chiaia, di fronte alla Villa Comunale, in quello che è uno dei quartieri più belli di Napoli, si affaccia un edificio monumentale: Villa Pignatelli. Nella prima metà del diciannovesimo secolo, esattamente nel 1826, il baronetto Sir Ferdinand Richard Acton decise di far edificare una Villa, oggi uno degli esempi più significativi dell'architettura neoclassica di Napoli, in una zona della città che in quel periodo era in forte espansione.

Diede, quindi, incarico per realizzare l'opera, all'architetto Pietro Valente, sul cui progetto lavorò successivamente anche Guglielmo Bechi che progetto' anche il parco annesso alla villa. Dopo la morte di Sir Acton, nel 1841, la dimora fu acquistata dalla famiglia di banchieri von Rothschild, che qui stabilirono la loro residenza fino al 1860.

Successivamente la villa fu ceduta ai principi Pignatelli Cortes d'Aragona, i quali ne furono proprietari fino al 1955. Fu la principessa Rosina Pignatelli che la donò allo Stato Italiano perchè fosse adibita a museo, aggiungendo anche ciò che negli anni la famiglia era riuscita a collezionare: porcellane, ori, argenti, cristalli, oltre ad una importante biblioteca e una raccolta di quattromila microsolchi di musica classica e lirica. Nel 1960 la residenza dei Pignatelli fu aperta al pubblico come museo con il nome di “museo Diego Aragona Cortes”.

La villa ospita al primo piano, un tempo destinato alla residenza padronale, la raccolta di dipinti del Banco di Napoli. Al pian terreno trovano invece collocazione, nelle numerose sale che compongono la villa, le collezioni di porcellane, ori, argenti e numerosi oggetti preziosi appartenenti alla famiglia della principessa.

Annesso alla villa, un ampio parco, con giardino modellato all'inglese, la cui attuale disposizione delle piante che lo compongono rispetta lo schema originario. Alla fine del secolo XIX, il parco fu poi arricchito di alcuni edifici, come la Serra, lo Chalet svizzero e la Torretta neogotica. Inoltre è possibile visitare, in alcuni ambienti ricavati dalle scuderie, il Museo delle Carrozze, nato grazie alla donazione, nel 1960, del marchese Mario d'Alessandro di Civitanova.

Fonte: Napoleggiamo (www.napoleggiamo.it)

 

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