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Napoli e dintorni: Acropoli di Cuma e Antro della Sibilla

13/05/2012

Napoli e dintorni: Acropoli di Cuma e Antro della Sibilla

Perché non cogliere l'occasione e unire al gusto di una passeggiata all'aria aperta la possibilità di visitare una delle tante meraviglie cha Napoli e, in questo caso particolare, i suoi splendidi dintorni offrono?
A due passi da Napoli, nei pressi della città di Pozzuoli, nell'area dei Campi Flegrei, esiste un luogo che vi farà rivivere il fascino di epoche lontanissime e al contempo vi trasporterà in un passato suggestivo e leggendario: Cuma, con la sua Acropoli e l'Antro della Sibilla.

Intorno al 740 a.C., i Greci edificarono, sulle rive flegree, una città, Cuma, il cui significato è "onda" (dall'aspetto della penisola sulla quale si adagia). La storia di Cuma narra di una città potente che seppe unire al commercio via mare anche un buon sviluppo delle attività terrestri; posta in una posizione sopraelevata rispetto a Pozzuoli e ben fortificata, come dimostrano i resti presenti nel parco archeologico, essa riusci a resistere più a lungo agli attacchi delle popolazioni vicine.

Nell'Acropoli sono conservati diversi secoli di storia che testimoniano lo sviluppo e l'organizzazione della città che si estendeva fino alle sponde del lago d'Averno. All'interno del sito si trova un luogo mistico e suggestivo: l'Antro della Sibilla. La Sibilla era una sacerdotessa del dio Apollo; ella scriveva le sue profezie su foglie che venivano trascinate dal vento nella lunga galleria che collega la grotta della Sacerdotessa con l'ingresso.

Apollo le offrì la possibilità di avverare un suo desiderio e in cambio lei avrebbe dovuto donargli la sua devozione. La Sibilla chiese di poter vivere tanti anni quanti granelli di sabbia fossero riusciti a stare nella sua mano ma, non chiedendo l'eterna giovinezza, il suo corpo invecchiò e si consumò a tal punto che nell'Antro non rimase altro che il suono della sua voce. Secondo Virgilio la Sacerdotessa predisse il futuro ad Enea e lo accompagnò nell'Averno per farlo entrare nell'Ade alla ricerca del padre.........ma questa è un'altra storia ed un altro luogo da visitare

Fonte: Napoleggiamo (www.napoleggiamo.it)

 

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