Notizie » Cultura » Arte e Teatro
21/11/2024
Intervista a Giacomo Casaula, giovane artista poliedrico
Giacomo Casaula è un giovane artista poliedrico. Spazia dal teatro, alla musica leggera, dalla scrittura sino al teatro-canzone. Un giovane, che grazie al suo talento, ed alle sue capacità di dialogo, ha già anche assaporato il gusto di tenere una lezione all’Università. È successo alla facoltà di Pedagogia generale e sociale di Piacenza, dove prendendo spunto da tematiche dei suoi libri, ha interagito con una platea di ragazzi particolarmente attenta e coinvolta. Lo incontriamo alla vigilia del suo prossimo concerto, una serata sabato prossimo presso il Circolo Ilva di Bagnoli.
Chi è l’artista Giacomo Casaula?
A livello professionale questo termine artista lo sento mio, faccio teatro, teatro - c
Come approda al mondo dello spettacolo
In due modi diversi, ma paralleli. Da una parte, l’aspetto familiare genetico, mia nonna è l’attrice Anna Maria Ackermann. All’età di 5 anni la seguivo e circolavo dietro le quinte. Poi a 14 anni, in quarto ginnasio, la folgorazione dellaboratorio teatrale del mio liceo classico, il Marco Galdi di Cava dei Tirreni, diretto daGaetano Stella. In tre anni ogni venerdì spaziavamo tra testi del teatro in senso lato, Pirandello, Cechov, Moliere. L
Qual è stato l’humus della sua vita artistica, attori cantanti da cui trarre ispirazione
Sul piano musicale la svolta è arrivata l’anno dopo l’inizio del laboratorio teatrale. A 15 anni Rino Gaetano mi ha illuminato, h24 era tutto un video, sentivo le canzoni, approfondivo i testi. Mi affascinava quel suo essere stralunato, e al tempo stesso si sentiva, e si leggeva nelle sue canzoni, il suo essere meridionale. E ho provato anche a imitarlo, Nel 2008, c’erano due giornate dell’arte,e io ho cantai per la prima volta “Gianna” e “Il cielo è sempre più blu”. Per l’occasione fittai frac e cilindro. Da lì altri cantautori, De André,
Idee e ideali, come si pone di fronte a questi due termini e che giudizio dà della sua generazione
Sono un grande fautore degli ideali, malgrado sia fuori luogo. La mia prospettiva del mondo vede prima le idee e poi gli ideali. Per quanto sia un incrollabile ottimista, vedo che i miei coetanei, hanno delle radici meno salde e forti, è tutto molto precario, dal piano professionale allediffic
Che bolle in pentola oltre alla musica
Sul fronte teatrale ci sono vari progetti. Faccio parte del “Antico fa testo”, una compagnia ideatada Francesco Puccio. A fine estate abbiamo messo in scena “Nessuno sfugge al ciclope”. Si prendono testi antichi e li si mettono in scena rendendoli più contemporanei. Ma ce ne sono altri. Da attore mi voglio dedicare a 360 gradi a uno spettacolo “Il caso di Alessandro e Maria” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, l’atto unico messo in scena per la prima volta l’anno scorso a Villa di Donato. Come scrittore è in itinere il terzo romanzo. Dopo aver toccato la lentezza e poi la solitudine, il tema sarà il dolore di vivere,
Fonte: Ufficio Stampa - Max Bonardi