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24/10/2012
L'autunno, la stagione della castagna
La castagna è il frutto di bosco autunnale per eccellenza ed è protetta in un numero variabile da uno a cinque da un involucro spinoso, denominato riccio. Il suo albero, la Castanea sativa, entra in produzione dopo il decimo anno di età ed è molto longevo, poiché vive di norma tre o quattro secoli ma può arrivare fino a 10.
La sua coltivazione ha origini antichissime: venne importato dai romani dalle regioni dell’Asia minore e,successivamente, si diffuse nell'intera Italia., riuscendo ad ambientarsi in qualsivoglia condizione climatica. Nel periodo del Medioevo, fu anche definito “albero del pane” e la gestione e commercializzazione dei suoi frutti venne regolamentata con apposite leggi e statuti. Nel corso delle guerre e nei conseguenti periodi di carestia , la castagna fu un alimento molto diffuso, talvolta sostitutivo dei cereali.Possiede grande concentrazione di amidi, fibre, sali minerali e di vitamine del gruppo B, mentre è priva di vitamina C.
Ai giorni nostri, in commercio è possibile reperirne numerose varietà, divise in due macro categorie: le castagne ed i marroni. Le prime sono il frutto selvatico, di minori dimensioni rispetto alle seconde che invece, essendo coltivate, presentano peculiarità più standardizzate, un sapore più dolce, una colorazione del guscio più chiara con striature verticali ed una polpa molto carnosa.
La castanicoltura viene considerata una importante fonte di reddito. Per quanto attiene al gusto, possono essere lessate o arrostite (caldarroste), oppure destinate alla trasformazione industriale come prodotto secco, farina, marmellata o marrons glaces.
In cucina è largamente utilizzata come condimento delle carni e nella preparazione di primi piatti e dolci, fra questi i più conosciuti sono il castagnaccio ed il mont blanc. Proprio nel periodo autunnale, sono numerose le sagre che si svolgono con protagonista la castagna.
Letizia Passantino.