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Film: La frode. Richard Gere nei panni di uno spietato uomo d’affari

03/04/2013

Film: La frode. Richard Gere nei panni di uno spietato uomo d’affari

Richard Gere è il protagonista del film “La frode”, che vedremo nelle sale cinematografiche a partire dal 14 marzo. Il famoso attore è chiamato stavolta ad interpretare il ruolo di un facoltoso sessantenne apparentemente all’apice della carriera.

Trattasi di un autentico thriller che si miscela ai registri del dramma familiare, quasi come due binari paralleli che pero’ tenderanno inevitabilmente a fondersi, offrendo allo spettatore la possibilità di riconoscersi e appassionarsi almeno ad uno dei due filoni.

Soprattutto nella fase iniziale la pellicola appare separata in due storie, come se in Robert Miller, il protagonista, si accumulassero paure e possibilità in ambiti diversi: l’amore e il lavoro. Una famiglia accogliente e compiacente, una figlia devota e ottima dipendente, una moglie (Susan Sarandon) che non gli fa mancare stima ed incoraggiamento fintanto che riesce a sostenere l’associazione di beneficenza che hanno fondato, e finchè Miller rispetta un tacito patto ormai consolidato nel tempo: non coinvolgerli negativamente nei suoi affari.

L’amante (Laetitia Casta), una giovane fotografa che aiuta dal punto di vista economico ed incarna la sua unica oasi di sincerità e serenità, fino a quando, una notte, a causa di un colpo di sonno, i due hanno un incidente e ad avere la peggio è solo la ragazza.

Robert, si allontana dal luogo per preservare se stesso e le sue bugie. Solo, ma mai confuso, interpella il figlio dell’ex autista di famiglia, per chiedergli un passaggio, finendo inevitabilmente per coinvolgerlo nelle indagini svolte dal detective Michael Bryer, il quale non si lascia abbindolare dall’atteggiamento del filantropo e del benefattore. Ciò che elimina ogni perplessità e titubanza in Miller e che lo convince a non costituirsi deriva dagli affari legati alla trattativa in itinere per la cessione della sua compagnia, ormai senza fondi.

I suoi investimenti errati rischiano di mettere a repentaglio ogni cosa, anche alla sua famiglia e agli investitori. Dunque deve assolutamente concludere la sua frode ai danni di una banca che, titubante sull’acquisizione, continua a prendere tempo.

Due motivi per finire in prigione, intrighi e scandali a causa dei quali però Robert riuscirà a conservare lucidità e freddezza; mai un dubbio, sempre deciso e razionale, con la convinzione che tutti possono essere comprati, soprattutto dopo la decisione del figlio del suo ex autista di accettare il denaro per avere una vita più agevole. Un buon film, nel quale il regista Nicholas Jarecki riesce a mantenere tutti i protagonisti in costante ed affascinante equilibrio al limite tra il bene e il male.

Giuliana Scamardella
 

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